11 agosto
4 discese anche oggi. E siamo a +4 ore rispetto a Mosca e un po’ si sente. C’è il sole che riscalda la cuccetta. Fuori è tutto verde, anche i tetti delle poche casette che ogni tanto si vedono. C’è qualche collina.
Mariinsk
Siamo scesi alle 7 ora locale, un po’ di corsa perché l’iPhone non ha registrato il cambio fuso e quindi la sveglia non è suonata. Ma appena il treno si è fermato io mi sono svegliata, ormai senza essere cullata non dormo, come i bambini…
Tutto dormiva ancora, poca gente in stazione, freddino, un solo chiosco aperto. Non abbiamo comprato niente.
E mentre la nostra Rimma nel suo bugigattolo si scofana una ciotolona di zuppa calda che l’odore arriva fin qui, noi ci prepariamo the cafferone e biscottoni! E già pensiamo che questa sarà l’ultima colazione sul treno 😦
[sbrendon] il fuso che si sposta insieme al treno non è facile da assimilare con il dolce rollio dei vagoni. Anche dopo colazione è difficile tenere gli occhi aperti… Zzzzzz…
Krasnoyarsk
Ci arriviamo affamati. Tanto che appena mettiamo piede sulla banchina partiamo di corsa tipo Pechino Express verso i chioschetti. Abbiamo una specie di lista della spesa tra cui ВОДА e САХАР ma poi vale tutto.
È una stazione piuttosto grande e piena di treni. Due coppie di italiani saliti con noi a Mosca si fermano qui.
Il ragazzo russo che dorme accanto a noi con la signora di Genova fa solo una tappa per incontrare la madre (a cui assomiglia moltissimo): 22 minuti per dirsi che si sta bene, poi risale con gli occhi lucidi.
Un’altra coppia di italiani inizia da qui il viaggio in treno, che sarà corto però visto che domani verranno con noi sull’isola di Olkhon e poi anche a Gun Galuut. Sono più giovani e super attrezzati, hanno zaini tecnici con cucite tante bandiere tra cui Argentina Indonesia Australia, non fanno la Transiberiana, forse si spostano per fare trekking.
Risaliamo e prima di apparecchiare fotografiamo dal lungo ponte il fiume Yenisey, uno dei nove grandi fiumi della Siberia, quasi tutti scorrono in direzione sud-nord e alimentano le tante centrali elettriche che stiamo vedendo lungo il tragitto e che riforniscono di energia anche una parte della vicina Mongolia.
E ora a tavola!
Ilansky
Attenzione! Negozi! Non chioschi ma veri e propri emporii con la vetrina, gli scaffali, il banco del freddo, la bilancia, la cassa. Strano perché la stazione è assai piccola.
Scegliamo quello in cui entra Rimma la nostra provodnitsa. Compriamo formaggio, wursterone, banane, birra, noodle liofilizzati. Poi fuori prendiamo anche due pirogi di kartoshka da una signora che espone la sua merce così
Ci facciamo solo la foto di ordinanza
perché abbiamo letto che qualche anno fa un autore della Lonely è stato fermato perché faceva foto proprio in questa stazione…
Intanto stiamo andando verso sud e cominciamo a pensare a domani che arriviamo a Irkutsk e iniziamo la terza parte del nostro viaggione: il Bajkal!
La precisissima timetable preparata da sbrendon ci dice che abbiamo ancora una breve tappa stasera
[sbrendon] Per la cronaca, i pirogi erano troppo fritti e troppo unti: li abbiamo scavati come fossero dei meloni, ma pure l’interno era unticcio, ci abbiamo allungato il brodo dei noodle, che nonostante la “maximum salsa” era invece un po’ troppo leggerino. Poi formaggio comprato oggi che scadeva oggi, pane, banana, heineken, cioccolato, ciambella, meteorismo.
Il wusterone no, non abbiamo osato.
Nizhneudinsk
Per la prima volta il treno arriva in ritardo e quindi i 13 minuti di sosta si riducono a 5. È tutto buio, la stazione è minuscola e vuota, ci fa la foto l’olandese bionda col naso rosso che ride sempre
Risaliamo a sistemare gli zaini. Nel frattempo abbiamo perso un’altra ora e siamo a +5 rispetto a Mosca.
Ora siamo a letto, la sveglia suona fra 6 ore ma sappiamo già che non ce ne sarà bisogno. Scendiamo tutti a Irkutsk domani e quindi ci sarà casino sul vagone.
Siamo un po’ malinconici. Questi 4 giorni sono stati importanti, nella vita bisognerebbe preservare -ogni tanto ma con regolarità- uno spazio-tempo così protetto.
sbrendon già lo sapeva avendo fatto “da giovane” tante esperienze con l’inter-rail, io forse meno (anche se insieme nel 2010 abbiamo girato la Svizzera in treno). Sta di fatto che ci è venuta voglia di fare un altro viaggione spostandoci così: magari il coast-to-coast negli USA con l’Amtrak, oppure in Canada. Vediamo, studieremo 🙂
[sbrendon] già, ma comunque “da giovani” è tutta un’altra cosa, chissà perché… E ai tempi dell’inter-rail, 25 anni fa, avevo un’altra religiosità. 😉